Compagnia Strapalco - Vengo anch'io, Jannacci e noi

VENGO ANCH'IO, JANNACCI E NOI

Teatro canzone con musiche dal vivo - ideazione e regia di Ernesto Aufiero


LA GANG:

Laura De Nicolao ballerina

Charlie Agostini mimo

Alessandro Benfatto attore

Renato Cestaro mimo e percussioni

Irene Franceschet ospite 

 

LA BAND:

Alessandro Modenese chitarra e voce

Laura Pirri cantante

Lorenza Bano violino


 

Le atmosfere delle periferie per ricordare l'arte e la comicità surreale del cantautore milanese.

In primo piano le canzoni di Jannacci, i nonsense, i brani dedicati ai disperati del mondo, quelli degli amori perduti, dell'impegno contro le guerre e lo sfruttamento.

Ci siamo innamorati delle storie di Jannacci, che raccontano di un'umanità cialtrona, dolente, rassegnata, folle, egoista, generosa e distratta. Le sue canzoni sono umanità in movimento, popolate da esseri così poco interessanti per il prossimo da parere nissun, dei nulla con gli occhi impastati di cemento, traffico, fatica e lacrime che vivono e muoiono contromano.

Non sono grandi malfattori, ma pali guerci di bande di ladri improvvisati, sono mariti che si accorgono che gli affanni per le rate di questo e di quello hanno ucciso l'amore. Non sono grandi eroi, ma uomini che sanno morire con dignità allungando il passo. Sono i protagonisti di storie minime, sono persone, non personaggi, che raccontano tutta la loro vita in un lampo, nel tempo di una canzone.

"Le mie canzoni parlano di gente strana, particolare, che si veste come capita, ma non sono mica degli originali e non sono dei poveri, sono dei nullatenenti. A Milano li chiamano barboni. Parlano sempre da soli, ma in milanese, e pur non essendo degli sportivi, portano le scarpe da tennis".

 

Video promo di Gioele Sabadin


Compagnia teatrale Strapalco

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